Dopo aver passato una settimana in casa
tra studio e gli sporchi lavoretti (tanto per citare Eriadan),
non mi pareva vero che fosse arrivata domenica e con lei un attimo di
libertà borghese. Sapete no? Quella fatta di piccole routine
(cappuccino, brioche e shopping) e di piccole trasgressioni, senza
magari finire in via Euchadé come in Decervellamento di Vinicio. Ma mi
sto perdendo in congetture...
Dicevo. Ero felice di prendere la moto e di andare a farmi un giro entro le mura, quando scopro che due sciagure incombono: una corsa podistica in pieno centro e, soprattutto, il blocco del traffico ai mezzi a combustione. Trascurando la parte in cui invento tutta una serie di improperi da girone dantesco, un po' per la sfiga e un po' per il tour in mezzo alle ragnatele per riesumare il mezzo meccanico, devo dire che le premesse non sono state lo specchio della mia mattinata domenicale.
Era una vita che non prendevamo in mano la bici ed è stato un vero piacere. Ok, domani magari vi racconterà di avere il culo in fiamme, ma per ora lasciatemi godere di questo picco di atleticità. Verona è bella e girarla in bici ha il fascino del viaggio nel tempo, specie in questo periodo carnevalizio che richiama inevitabilmente al diaciannovesimo secolo. Passato quindi il primo periodo di assestamento e scongiurato lo schianto con la folla di (veri) atleti intenti nella corsa, devo dire che ce la siamo spassata, e nemmeno quelle due o tre gocce che ci hanno accompagnato durante il ritorno sono state in grado di rovinare l'idillio.
Ok, sembro Salgari che parla sulle pagine della Nuova Arena delle scampagnate domenicali a sfondo enogastronomico, ma devo dire che ci siamo riproposti di ripetere l'esperienza, senza farla diventare un caso isolato. Ora diventa quindi urgente dotare la Ale di una bicicletta nuova, accantonando quel catafalco con cui si è mossa oggi, ereditato da qualche raccolta punti al supermercato.
Ho sondato un po' le acque in giro e ho trovato questa cosa spettacolare della ABICI sul sito www.toodesign.it
Dicevo. Ero felice di prendere la moto e di andare a farmi un giro entro le mura, quando scopro che due sciagure incombono: una corsa podistica in pieno centro e, soprattutto, il blocco del traffico ai mezzi a combustione. Trascurando la parte in cui invento tutta una serie di improperi da girone dantesco, un po' per la sfiga e un po' per il tour in mezzo alle ragnatele per riesumare il mezzo meccanico, devo dire che le premesse non sono state lo specchio della mia mattinata domenicale.
Era una vita che non prendevamo in mano la bici ed è stato un vero piacere. Ok, domani magari vi racconterà di avere il culo in fiamme, ma per ora lasciatemi godere di questo picco di atleticità. Verona è bella e girarla in bici ha il fascino del viaggio nel tempo, specie in questo periodo carnevalizio che richiama inevitabilmente al diaciannovesimo secolo. Passato quindi il primo periodo di assestamento e scongiurato lo schianto con la folla di (veri) atleti intenti nella corsa, devo dire che ce la siamo spassata, e nemmeno quelle due o tre gocce che ci hanno accompagnato durante il ritorno sono state in grado di rovinare l'idillio.
Ok, sembro Salgari che parla sulle pagine della Nuova Arena delle scampagnate domenicali a sfondo enogastronomico, ma devo dire che ci siamo riproposti di ripetere l'esperienza, senza farla diventare un caso isolato. Ora diventa quindi urgente dotare la Ale di una bicicletta nuova, accantonando quel catafalco con cui si è mossa oggi, ereditato da qualche raccolta punti al supermercato.
Ho sondato un po' le acque in giro e ho trovato questa cosa spettacolare della ABICI sul sito www.toodesign.it
che dite? Faccio l'acquisto?
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