mercoledì 28 agosto 2013

Curami


Su cosa ho passato gli scorsi mesi? Su cosa ho lavorato? Molte cose, come dicevamo qualche post fa.
A Lucca Comics 2013 uscirà un volumone (220 pagine circa) dal titolo Curami.
Di cosa parla? Facciamo un'associazione facile: se vi era piaciuta la clinica dell'amore, qui non resterete delusi. Solo che in Curami le cose si fanno parecchio più complicate. Perché su curami le cose si fanno reali, storie vissute da gente vicina a quella che conoscete o potreste conoscere, che hanno i loro demoni, le loro storiacce che non li fan vivere bene la loro vita e serenamente il loro rapporto di coppia. E allora? Chi chiameranno, citava un famoso adagio?

Dovete sapere che dopo una vita monotona e noiosa e una laurea in Lettere che non riesce a far fruttare, Marco Male, decide di aprire Il Male Minore, una clinica anticonvenzionale per "malati d'amore". Perché rivolgersi a Il Male Minore?
Marco è il primo dei suoi pazienti, affetto com'è da onirismo, eppure è riuscito a fare di necessità virtù e, partendo dalla convinzione che Platone sia meglio del Prozac, diventa un vero e proprio "analista creativo per esigenze speciali" e dà vita a un metodo tutto particolare per curare coloro che sono affetti da ossessioni lussuriose.
Sembra un minchiata vero? Eppure c'è sempre la fila al suo studio e, se lo frequenterete, avrete in breve modo di capire perché...



Art di: Tommaso Carozzi
Per saperne di più http://cyranocomics.blogspot.it/


lunedì 5 agosto 2013

Post straordinariamente personale e melenso


L'edera mi ha sempre affascinato. Non ha fiori dai colori sgargianti, ma sa dare un fascino arcaico e monumentale agli edifici su cui cresce. Un racconto non è davvero gotico, un cimitero non è davvero romantico, un tronco non è davvero magico se l'edera non vi cresce sopra. Una casa con una facciata ricoperta di edera possiede una sorta di armatura (di quelle a scaglie, ovviamente) che la protegge dal tempo, popolandola di esseri del piccolo popolo e rendendola, quindi, al confine tra il nostro mondo e quello delle fairy.
L'edera è poi simbolo di tenacia, ma anche di una dipendenza biunivoca propria di misteri come l'amore (vi rimando al Lai del Caprifoglio, e al post dell'ultima volta sul mio racconto omonimo). E non c'è simbolo migliore per celebrare la nascita di Ludovica. Parlare di lei non può prescindere dal dire quanto sia stata desiderata, una necessità che si è fatta caparbietà e ha portato a superare il comune buon senso, arrivando a cercarla in un momento davvero poco propizio: l'acquisto della prima casa, la cassa integrazione della ditta in cui lavoravo prima e il cambio di impiego poi; la mia Bi che intraprende un'attività in proprio in un momento di mercato che dire incerto è eufemistico, abbandonando un posto sicuro e redditizio; Cyrano che risente della congettura di mercato e ci fa diventar matti, aumentando il livello di stress complessivo. Eppure lei, simbolo della nostra tenacia, è arriva il 16 novembre dello scorso anno. E la gioia ha superato di gran lunga le difficoltà.



A distanza di otto mesi ho aggiungo un tatuaggio alla mia personale collezione. Due foglie di edera sovrapposte, legate da ramo di rampicante. Il disegno è opera della spettacolare Sonia Aloi, di cui non finirò mai di cantare le lodi. Il tattoo è del bravissimo Marco di Black Jack tattoo di Verona. Se vi state chiedendo il perché della foglia violetta, sappiate che, per quanto di ostinino ad agghindarla di rosa, sembra che Ludovica sia destinata a questo bizzarro colore. È lunga da spiegare ma, per una serie di coincidenze, decine di oggetti sono capitati dello stesso colore in questi mesi e in quelli precedenti alla sua nascita. Insomma, se il tattoo doveva celebrare il suo arrivo, non poteva essere di un colore diverso.