domenica 4 dicembre 2011

Il Duca di Santo Stefano ed Emilio Salgari

L'associazione Tredesedodese, l'associazione Il Corsaro Nero e Delmiglio Editore, hanno il piacere di invitarvi alla presentazione del volume:



"Il Duca di Santo Stefano - 12 racconti di mongolfiere, "pignate" colme di monete d'oro e misteriose donne velate" che si terrà sabato 10 dicembre presso l'aula magna del liceo Girolamo Fracastoro a Verona.

La premessa:

C’era una volta il Duca

"Siro Zuliani fu un personaggio straordinario dell’Ottocento veronese, dalla vita estrosa, breve, drammatica, e l’aureola leggendaria creatasi intorno alla sua persona, oltre a intrecciarsi con quella letteraria di Salgari, diede vita a una caratteristica figura del Carnevale Scaligero .
La vicenda non è nota al di fuori delle mura di Verona. Nel corso del tempo sono prevalsi gli elementi folcloristici che ne hanno attenuato gli aspetti tragici legati a una maschera tanto popolare.
Sortito dal nulla o - come sostenne la “Nuova Arena” - «apparso come una meteora luminosa di cui nessuno sapeva spiegare le origini» , Zuliani richiamò subito l’attenzione dei veronesi alimentando tra gli abitanti di Santo Stefano, il rione nel quale abitava, un sincero entusiasmo per le sue epiche gesta . Nell’agosto del 1883, Siro Zuliani, imitando il temerario Blondeau che era volato in mongolfiera da Milano a Bergamo, fece innalzare proprio dall’anfiteatro cittadino un aerostato. I manifesti segnalavano l’impresa come “l’ascensione del Duca di Saint Julien”; la stampa descrisse la grande mongolfiera montata al trapezio «dal più intrepido dei ginnasti, il Duca di Santo Stefano» , che «abbandonata a se stessa, ed a poco a poco, senza provocare emozioni rigeneratrici, s’alzò nello spazio tirando seco gli sguardi [degli] spettatori», con il Duca trasportato in volo sopra la città .
(...)
Il 19 marzo 1884 i quotidiani locali − la "Nuova Arena" con un’edizione straordinaria a tutta pagina − annunciarono il suicidio di Siro
Erano in molti a ritenere che l’improvvisa e straordinaria ricchezza del Duca provenisse dai fondi sottratti ai Laschi, anche se gli interessati, forse per tutelare il loro prestigio, smentirono più e più volte. Solo dando credito a questa ipotesi si poteva ragionevolmente spiegare il comportamento del Duca nelle sue ultime ore di vita, e la profonda disperazione che, secondo attendibili testimoni, lo tormentava: «Ivi si fece portare anche un fiascone di petrolio. Strappò i fogli dei registri, li coperse di petrolio e li bruciò uno ad uno, lasciando cadere i fogli accesi nel fiume. Durò in questa operazione per circa un’ora e mezzo, dicendo al servo che si trattava di vecchie carte, che era bene distruggere»"
Tratto da "La macchina dei sogni" di Bonomi &Gallo, ed Rizzoli Bur


I dodici racconti dell'antologia sono di:
M. S. Avanzato, G. Bonomi & C. Gallo, G. Borghesani,
C. Brusco, S. Cremonini, A. Liberati, E. Martini, R. Mutinelli,
G. Oliani, V. Rioda, F. Tapparelli, A. Valsecchi

In appendice un racconto apparso a puntate sull'Arena di fine 800 di A.G. Aymo: "Il tesoro del Duca"

Leggono:
Margherita Sciarretta, Anderloni Alessandro, Andrea Castelletti, David Conati, Raffaella Benetti, Elisabetta Zampini